Georg Heym

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Georg Heym

Georg Heym (1887 – 1912), scrittore e poeta tedesco.

La mia anima[modifica]

La mia anima è un serpente,

Morto ormai da gran tempo,

Solo ogni tanto in mattini d'autunno,

Al crepuscolo spoglio

Mi espando in alto fuori dalla finestra,

Verso le stelle cadenti,

Sopra i fiori e i crescioni

La mia fronte brilla

Nel lamentoso vento notturno.

[Georg Heym, Poesie, traduzione con testo a fronte di Sergio Baldelli, edizione indipendente, 2019. ISBN-10: 179623396X]

Ophelia I[modifica]

  • Con un nido di ratti fra i capelli, | Le mani ingioiellate galleggianti | Come pinne, ella va attraverso l'ombra | Della foresta vergine sull'acqua.
  • Perché è morta? Perché, sola, discende | sull'acqua che fa all'erba mulinello?
  • Quasi nube notturna. Lunga e bianca, sul seno | Le scivola un'anguilla. Una lucciola brilla | Sulla sua fronte. E un salice si sfronda | Sopra di lei e la sua muta pena.

[Georg Heym, Ophelia I, traduzione di Paolo Chiarini; citato in Franco Buono, Stemma di Berlino: poesia tedesca della metropoli, Edizioni Dedalo, 2000]

Note[modifica]

  1. Citato in Franco Buono, Ferdinand Hardekopf: il fantasma dell'avanguardia, Edizioni Dedalo.

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