Édouard Schuré

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Edouard Schuré

Philippe Frédéric "Édouard" Schuré (1841 – 1929), scrittore, critico letterario, poeta, storico e filosofo francese.

I grandi iniziati[modifica]

Incipit[modifica]

Il male più grave del nostro tempo è che la Scienza e la Religione appaiono come forze nemiche e irriducibili. Male intellettuale tanto più pernicioso in quanto viene dall'alto e si insinua, sordamente ma irresistibilmente, in tutti gli spiriti, come un veleno sottile che si respira nell'aria. Ed ogni male dell'intelligenza diventa, alla lunga, un male dell'anima e in seguito un male sociale. Il Cristianesimo, finché affermava ingenuamente la fede nel cuore di un'Europa ancora semibarbara, come nel Medioevo, rappresentò la più grande delle forze morali; esso ha plasmato l'uomo moderno.

Citazioni[modifica]

  • [...] il nostro tempo concepisce lo sviluppo dell'umanità come una marcia eterna verso una verità indefinita, indefinibile ed eternamente inaccessibile. (p. 30)
  • Lo spirito è la sola realtà. La materia ne è solo l'espressione inferiore, cangiante ed effimera, il dinamismo nello spazio e nel tempo. (p. 36)
  • La creazione è eterna e continua come la vita. (p. 36)
  • L'anima umana, l'individualità, è per essenza immortale. Il suo sviluppo ha luogo su un piano di volta in volta ascendente e discendente, attraverso esistenze alternativamente spirituali e corporali. (p. 36)
  • Qualcuno ha detto: l'uomo è nato nel cavo di un'onda e non sa nulla del vasto oceano che si estende dietro e davanti a lui. (p. 37)
  • Ogni religione appare come un pianeta diverso. Con ognuna di esse noi cambiamo atmosfera e orientamento celeste, ma è sempre lo stesso sole che ci illumina. L'India, la grande sognatrice, ci immerge nel sogno dell'eternità; l'Egitto grandioso, austero come la morte, ci invita al viaggio nell'Oltretomba; la Grecia incantatrice ci accompagna alle feste magiche della vita e conferisce ai suoi misteri la seduzione delle sue forme, di volta in volta affascinanti o terribili, della sua anima appassionata. (p. 132)
  • La rivelazione è antica come l'umanità cosciente: prodotto dell'ispirazione, risale alla notte dei tempi. (p. 168)
  • L'importanza del popolo d'Israele per la storia dell'umanità balza agli occhi immediatamente, per due ragioni. La prima, è che esso rappresenta il monoteismo; la seconda, che ha dato origine al Cristianesimo. (p. 172)
  • La personalità di Steiner si palesa tutta intera, prima di tutto con la sola sua presenza, poi con la sua parola. Ciò che distingue la sua eloquenza è una forza particolare rivestita pur sempre di dolcezza; forza che nasce, senza dubbio, da una perfetta serenità d'animo congiunta con una meravigliosa lucidità di spirito. [...] Mai una parola che ferisca o stoni. Di ragionamento in ragionamento, di analogia in analogia, egli conduce dal noto all'ignoto. Ciò che domina in ogni suo discorso, qualunque ne sia l'argomento, è sempre il prodigio di una sintesi coordinatrice ed esplicatrice dei fatti.[1]

Incipit di La sacerdotessa d'Iside[modifica]

Imeneo! Imeneo! Modulato da voci verginali, il misterioso coro fremeva in lontananza, al suono dei sistri, dei flauti e dei cimbali.[2]

Note[modifica]

  1. Citato in La vita e l'opera del fondatore dell'antroposofia, traduzione di Paola Giovetti, Mediterranee, 2006, p. 58.
  2. Citato in Giacomo Papi, Federica Presutto, Riccardo Renzi, Antonio Stella, Incipit, Skira, 2018. ISBN 9788857238937

Bibliografia[modifica]

  • Edouard Schuré, I grandi iniziati – Elementi per una storia segreta delle religioni (Les Grands Initiés – Esquisse de l'histoire secrète des religions), traduzione di Maria Grazia Meriggi, BUR, Milano, 1991.

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