Alfred von Windisch-Graetz

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Alfred von Windisch-Graetz nel 1860

Alfred Candidus Ferdinand zu Windisch-Graetz (1787 – 1862), feldmaresciallo dell'esercito austriaco.

Citazioni su Alfred von Windisch-Graetz[modifica]

  • Il Principe Windisch-Graetz aveva ottenuto quello che si era prefisso durante la tempesta di marzo [1848], quando tutto vacillava e crollava[1]: il ripristino a Vienna, dell'autorità imperiale. Il sessantunenne Feldmaresciallo era un soldato della vecchia scuola abituato a gettarsi a testa bassa contro tutti gli ostacoli. Aveva combattuto a Lipsia contro Napoleone e da allora – come Metternich – si era convinto che la rivoluzione fosse opera di Satana. Secondo la sua opinione radicata nel feudalesimo e nel federalismo degli stati, la rivoluzione era indubbiamente cominciata non con Kossuth e con Messenhauser[2], ma con l'Imperatore Giuseppe II[3], questo Asburgo progressista, burocrate centralizzatore, insomma secondo Windisch-Graetz, una contraddizione vivente. Per lui il, nemico principale erano i giuseppinisti divenuti grossdeutsch (federalisti filo-austriaci) democratici: questi bisognava colpire ora. (Franz Herre)

Note[modifica]

  1. Nel marzo 1848 ebbe inizio una serie di rivolte popolari nell'Impero austriaco.
  2. Luigi (o Lajos) Kossuth (1802–1894), politico ungherese e Cäsar Wenzel Messenhauser (1813–1848), ufficiale e scrittore austriaco.
  3. Giuseppe II d'Asburgo-Lorena (1741–1790), imperatore del Sacro Romano Impero.

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