Annibale Carracci

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Annibale Carracci: gli affreschi della Galleria Farnese (1597-1606/1607)

Annibale Carracci (1560 – 1609), pittore italiano.

Citazioni su Annibale Carracci[modifica]

  • Annibale non aveva perduto a Roma il suo temperamento di gaudente bolognese, amico dei piaceri, grande inventore di burle e di arguzie che non solo spiegava con parole ma con le facezie dei disegni; famosi erano i suoi "dilettevoli ritratti burleschi ovvero caricati", nei quali usava "trasportare agli animali la rassomiglianza umana; ma più strana imitazione era quella delle cose inanimate, perché avrebbe trasformato un uomo o una donna ancorché bella in una pentola o in orciuolo, o in altro ordigno". (Antonio Muñoz)
  • L'antichità ellenistica e il soffitto Farnese[1] di Annibale Carracci furono le guide essenziali alle concezioni rivoluzionarie del Bernini. (Rudolf Wittkower)
  • Povero Annibale! Dopo otto anni di industriose fatiche [nella Galleria Farnese] si vide offerta per tutto compenso la somma di cinquecento scudi d'oro, avendo avuto in più l'alloggio presso il cardinale e la provvisione del pane e del vino. E pensare che appena settant'anni dopo un solo quadretto, anzi "poche pennellate o per meglio dire scherzi del pennello di Annibale" si pagavano, secondo il Bellori[2], altrettanto e maggior prezzo della Galleria intera! (Antonio Muñoz)

Note[modifica]

  1. Gli affreschi nella volta della galleria del Palazzo Farnese di Roma.
  2. Giovanni Pietro Bellori (1613 – 1696), scrittore e storico dell'arte italiano.

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