Apollinarija Suslova

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Apollinaria Suslova

Apollinarija Prokof'evna Suslova (1839 – 1918), scrittrice russa.

Dostoevskij e Apollinarija Il sentimento venuto dall'inferno, Corriere della sera, 1 agosto 2001
  • [ A Fëdor Michajlovič Dostoevskij] Arrivi un po' in ritardo... Ancora di recente sognavo di fare con te un viaggio in Italia e avevo persino cominciato a studiare l'italiano. Tutto è cambiato in pochi giorni. Tu una volta hai detto che io non sono capace di dare presto il mio cuore a qualcuno. Io l'ho dato in una settimana obbedendo al primo impulso, senza resistere, senza essere sicura, quasi senza sperare di essere amata. Avevo ragione di arrabbiarmi con te quando cominciavi a esprimere la tua ammirazione per me. Non credere che mi stia biasimando, ma voglio dire che tu non mi conoscevi come, del resto, non mi conoscevo neppure io. Addio, caro...
  • [ A Fëdor Michajlovič Dostoevskij] Non vuoi che scriva che arrossisco per il mio amore per te. Non soltanto non lo scriverò, ma posso persino assicurarti di non averlo mai scritto né pensato di scriverlo perché del mio amore non mi sono mai vergognata: è stato bello, anzi grandioso. Potevo scriverti di aver provato vergogna per i nostri rapporti di un tempo. Ma in questo per te non deve esserci nulla di nuovo perché non lo ho mai nascosto e tante volte avrei voluto interromperli prima della mia partenza per l' estero.
  • [ A Fëdor Michajlovič Dostoevskij] Ti sei comportato come un uomo serio e impegnato che a suo modo intendeva i propri doveri senza dimenticare anche il piacere, anzi ritenendo indispensabile il piacere perché qualche grande dottore o filosofo ha affermato che una volta al mese bisogna prendere una sbornia».

Citazioni su Apollinarija Suslova[modifica]

  • Ci siamo messi insieme prima del matrimonio. Ci abbracciavamo e baciavamo: lei mi faceva entrare dalla finestra (a pianterreno) d'estate e mi bisbigliava: "Abbracciami senza niente". Cioè il corpo, sotto il vestito... (Vasilij Vasil'evič Rozanov)
  • Mio tesoro, non è a una dozzinale felicità obbligatoria che ti invito. Ho stima di te (e ne ho sempre avuta) per il tuo spirito esigente, ma so che il tuo cuore non può non esigere la vita, e tu consideri gli uomini o infinitamente fulgidi o subito disonesti e triviali. Giudico in base ai fatti. A te le conclusioni. (Fëdor Michajlovič Dostoevskij)

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