Atene (città antica)

Da Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà.

Citazioni su Atene antica.

  • Atene ci assomiglia, è l'archetipo di tutte le malattie del moderno: la piazza, il mercato, l'opinione pubblica, la persecuzione, l'ostracismo. (Isabella Vincentini)
  • Atene florida, coronata di viole, celebrata dai poeti, baluardo dell'Ellade, inclita Atene, città divina. (Pindaro)
  • Atene prosperò come nessun altro stato della Grecia classica. Il maggiore dei suoi vanti, attribuito a Pericle, era di essere la «scuola dell'Ellade». In due secoli essa produsse una serie incredibile di superbi scrittori e artisti, scienziati e filosofi. Inoltre la città attirava potentemente molti che non vi erano nati, e alcuni di essi vi si stabilirono più o meno permanentemente. (Moses Israel Finley)
  • Di tanto [...] la nostra città ha superato le altre per il pensiero e per la parola, che i suoi discepoli sono divenuti maestri degli altri, e il nome dei Greci non è più il nome della stirpe ma quello della civiltà, sì che Greci sono chiamati quelli che partecipano della nostra cultura più che quelli che hanno la nostra stessa origine. (Isocrate)
  • Gli Atenïesi a' Greci tutti innanti | prostrarono vincendo a Maratona | i Persïani molli, oro portanti. (Simonide)
  • In un appello a Sparta nel periodo della seconda guerra peloponnesiaca, i Corinzi denunciarono Atene come una «città tiranna», e, durante questa guerra, si ricorda come un politico ateniese abbia dichiarato ai suoi concittadini che Atene non doveva sottrarsi nemmeno alle atrocità, se desiderava conservare l'impero. Dopo la caduta dell'impero ateniese, i suoi avversari vittoriosi rasero al suolo la lunga muraglia che univa la città ai suoi porti e che l'aveva resa inespugnabile da terra, e questo gesto fu salutato da tutto il mondo ellenico come un atto di liberazione. Ma lo storico contemporaneo – Tucidide, ufficiale della marina ateniese in esilio – fece definire Atene da un altro uomo politico, lo stesso Pericle, come «l'educatrice dell'Ellade». Ed entrambe queste definizioni dell'Atene del V secolo sono ben giustificate.
    L'Atene del V secolo era davvero «L'Ellade dell'Ellade». (Arnold J. Toynbee‎)
  • L'Atene del terzo secolo, se potessimo visitarla, ci sembrerebbe quasi popolata di pazzi. (Friedrich Nietzsche)
  • Le manifestazioni letterarie e retoriche, i monumenti artistici e architettonici andavano oltre lo scopo cultuale, poiché avevano la funzione di dimostrare in modo potente e sontuoso la consapevolezza e l'immagine che gli Ateniesi avevano di sé. I cittadini di Atene rassicuravano se stessi circa il proprio ruolo e facevano un grande sfoggio delle capacità e degli averi loro propri. Nell'iterazione dei riti, in special modo nelle rappresentazioni teatrali e nelle orazioni funebri, come anche nel carattere permanente dei grandi monumenti e delle costruzioni, divenne chiaro un messaggio univoco che valeva per la storia, per il presente e per il futuro: gli Ateniesi, autoctoni (nati dalla stessa terra), radicati nel suolo natio, erano da sempre gli antesignani della libertà e dell'ordine contro le forze barbare del dispotismo e dell'inciviltà, ma erano anche a un tempo i protettori dei deboli e i liberatori dei Greci. (Hans-Joachim Gehrke)
  • Nel nostro tempo si riterrebbe malato chiunque fosse l'espressione di un carattere morale così strettamente come lo sono i personaggi di Teofrasto e di Molière, e si parlerebbe per lui di «idea fissa». L'Atene del terzo secolo ci apparirebbe, se potessimo farvi una visita, come popolata di pazzi. (Friedrich Nietzsche)

Voci correlate[modifica]

Altri progetti[modifica]