Battaglia di Lissa

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Lo schieramento iniziale nella battaglia di Lissa

Citazioni sulla battaglia di Lissa del 20 luglio 1866, scontro navale nella terza guerra d'indipendenza italiana.

  • Anche la battaglia di Lissa [come quella di Custoza] in sostanza fu più un insuccesso che una sconfitta[1], perché fu uno scontro di non grande entità, che non modificò in modo sostanziale il rapporto di forza fra le due flotte[2]. Divenne una sconfitta, perché non fu seguita da un'azione di rivincita e perché determinò nell'opinione pubblica italiana, che tanto aveva sperato nella marina, un senso profondo di umiliazione e di depressione. (Giorgio Candeloro)
  • Il 20 luglio, la nostra fiotta si scontrava nelle acque di Lissa colle navi austriache comandate da Teghetoff, e ne era sfondata. Questa fu la battaglia navale di Lissa che starà nella storia come una nostra grande sventura. Anche qui non entro in alcun dettaglio. Tutti sanno che Persano abbandonò la nave ammiraglia e il combattimento fu lasciato, come a Custoza[3], alla iniziativa dispersa dei singoli comandanti, alcuni dei quali mostrarono vero eroismo. A Custoza era stata l'imperizia nel comando; a Lissa fu peggio, fu l'abbandono. (Giuseppe Gadda)
  • Il 20 luglio 1866, nei paraggi di Lissa[4], era accaduto il fatto seguente: la squadra austriaca, assai minore di forze all'armata italiana, era venuta ad assalirla; in un'ora di combattimento, aveva sfondata la linea delle corazzate italiane, mandata a picco quella ammiraglia, cagionato l'incendio e la perdita totale di un'altra, fatto perire per fuoco o per annegamento quasi seicento uomini; tutto ciò con lieve suo danno: poi, riordinatasi in battaglia, aveva atteso che l'armata italiana tornasse alla riscossa, ma invano; onde tranquillamente, se ne entrava in quel Porto S. Giorgio, che era venuto a liberare, e che avea liberato.
    Come il fatto incredibile, maraviglioso agli stessi Austriaci, fu possibile?
    È presto detto: delle 30 navi che componevano l'armata italiana, tre solamente combatterono da vero, altre tre fecero poco, quattro pochissimo, le altre niente. (Carlo Randaccio)

Note[modifica]

  1. Giustamente l'ammiraglio A. Iachino, La campagna navale di Lissa, 1866, Milano Mondadori, 1966, pp. 484-485, rileva che il Tegetthoff non parlò di vittoria nel rapporto che fece all'imperatore e nell'ordine del giorno alla squadra dopo la battaglia. [N.d.A., p. 291]
  2. La flotta italiana e quella austriaca.
  3. Battaglia di Custoza (1866), terza guerra d'indipendenza.
  4. Isola dell'Adriatico situata al largo di Spalato, a circa 50 km dalla costa dalmata.

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