Merano

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Merano, panorama.
Merano, il Kurhaus.
Merano, i Portici.
Merano, piazza Teatro.

Citazioni su Merano e i meranesi.

Citazioni[modifica]

  • Quasi non più luce, nel sentiero che scende al parco colmo di neve, se non fantasmi d'alberi, o il Passirio buio, ormai, come troppe forme dolci che l'inverno ha spento. Eppure la fiamma del giorno resiste alta, sui monti dove le ultime nubi riaccendono cielo e speranza.[1] (Antonio Manfredi)

Franz Lenhart[modifica]

  • A Merano, dopo la prima guerra mondiale, esistevano ancora un'ottantina di confortevoli carrozzelle a due ruote grandi davanti ed una piccola dietro. Erano foderate in elegante velluto roso, avevano le pareti decorate con tarsie in legno prezioso. Su queste carrozzelle, le persone anziane o che avevano difficoltà a camminare si facevano spingere lungo le passeggiate da robusti facchini. [...] Alle ospiti di maggior riguardo, il direttore dell'Azienda di Soggiorno offriva di volta in volta una rosa, prima che il facchino desse la prima spinta alla carrozzella per la romantica passeggiata attraverso gli angoli più belli di Merano.
  • C'era il tram a Merano. E c'era anche l'incaricato che doveva tenere pulite le rotaie dei tram. Era dotato di una speciale asta che passava sui binari. Una vecchia canzone, del cabaret viennese, lo chiamava "l'uomo delle pulizie delle fonditure delle rotaie dei tram". Era una figura simpatica e caratteristica. Usava ripetere, cantando, questa frase: "se mi hanno chiamato telegraficamente dall'estero, è perché la mia professione è di fama mondiale. Sono un ingegnere aziendale". E poi aggiungeva, mentre stava lavorando, un simpatico "Bem, berembem, bemben!".
  • In piazza Teatro, proprio nel punto dove oggi un carrettino motorizzato vende i tradizionali Würstel, c'era una volta un omino pieno di fantasia che aveva realizzato uno “stand” davvero singolare per ricordare la propria, precedente attività. Il vecchio "Würstelmann", con il suo grembiule blu ed il berretto di ex-macchinista delle Ferrovie, si era costruito una locomotiva in miniatura con tanto di stufa a legna per riscaldare i saporiti Würstel […]. Il fantasioso ex-ferroviere aveva costruito una locomotiva con tutti i dettagli, tenendo ovviamente conto anche di quelle che erano le esigenze dei Würstel. I salamini avevano un odore talmente appetitoso all'angolo di piazza Teatro che nessuno poteva resistere a quel richiamo e alla curiosità di quella locomotiva che... fumava per cucinare i Würstel nel migliore dei modi.

Note[modifica]

  1. I versi, tratti dalla poesia Annamaria, sono citati nella fonte senza scansione.

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