Sofonisba Anguissola

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Sofonisba Anguissola, Autoritratto (1556)

Sofonisba Anguissola (1532 – 1625), pittrice italiana.

Citazioni su Sofonisba Anguissola[modifica]

  • Ella continuò a dipingere finché accecò. Né allora lasciò di trattenersi dell'arte diletta e delle sue difficoltà con gli altri pittori, e Antonio Van Dyck diceva aver ricevuto più luce, in ciò che alla sua professione apparteneva, da una cieca, che dall'opere de' più celebrati pittori. (Eugenio Salomone Camerini)
  • Fornita d'ingegno pronto e di tenacissima volontà, la nostra Sofonisba poté in breve divenir pittrice di tanto merito da guadagnarsi grandissima rinomanza, e non pochi denari, nella pittura de' ritratti. In questo ramo dell'arte ella ottenne presto sì estesa fama, che i principali ricchi d'Italia bramavano venir effigiati dalla sua mano, e i letterati più celebri chiedevano le sembianze di lei, da lei stessa condotte, orgogliosi com'erano di possederne l'amicizia. (Pietro Selvatico)
  • La copia dell'opera del maestro [la Pietà di Bernardino Campi[1], eseguita dall'allieva Sofonisba Anguissola] è scrupolosa, fedele, ma par che Sofonisba risenta più di Bernardino l'influsso parmigianesco nelle mani affilate della Vergine, nel colore argentino, nella delicatezza del volto a punta, dei lineamenti piccini. Le ombre sono men crude; non tagliano con barbara durezza il profilo del Cristo come nel Campi; la salma s'irrigidisce, piallata come in un tronco, senza più l'impronta vitale che la flessibilità dei muscoli manteneva al prototipo. Ombre leonardesche s'agitano sul volto dell'Addolorata di Bernardino, mentre quello dipinto dalla scolara si porge alla carezza di un lume tenue e diffuso. Tutto divien più blando, più fioco. (Adolfo Venturi)
  • Nobile di nascita, bellissima d'aspetto, come già notammo, graziosa in ogni suo tratto e gesto, di soavissimo cantare e di buone lettere, ella venne ogni dì più in favore del re [Filippo II di Spagna]. Egli la elesse fra le altre dame alla custodia dell'infanta. Deliberando poi di maritarla altamente, ella gli chiese di grazia di unirla ad uomo italiano. (Eugenio Salomone Camerini)
  • Nulla cosa desiderare più che l'effige di lei medesima per potere in un tempo mostrare due meraviglie insieme: l'una dell'opera, l'altra della maestra. (Annibale Caro)
  • Recatasi Sofonisba a Madrid nel 1559, e compiuti gli allogamenti onorevoli che le erano stati affidati, ebbe dallo sfarzoso tiranno [Filippo II di Spagna] donativi e pensioni lautissime, le quali se erano degno premio al dilicato pennello di lei, premiavano forse ancor più le industri adulazioni ch'ella sussurrava tutto giorno all'orecchio del feroce Tiberio e della sua infelice compagna. (Pietro Selvatico)

Note[modifica]

  1. Bernardino Campi (1520 – 1591), pittore italiano.

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Opere[modifica]