Stephen Phillips

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Stephen Phillips

Stephen Phillips (1864 – 1915), poeta e drammaturgo inglese.

Citazioni su Stephen Phillips[modifica]

Mario Borsa[modifica]

  • Alcuni considerano il Phillips come il D'Annunzio della scena inglese, ma il confronto non è possibile. I due nomi si possono avvicinare solo per questo che entrambi i poeti fanno del teatro letterario per la rappresentazione scenica. La loro arte tuttavia e il loro temperamento sono affatto dissimili. E, limitando il giudizio all'opera teatrale dei due, io direi che quella del Phillips, sebbene certo meno inspirata, meno imaginosa, meno vibrante e meno luminosa di quella del D'Annunzio, è però più sincera nella concezione, più seria nell'espressione e più rispondente alle tradizioni e alle ragioni della scena nella forma.
  • Il Phillips è la contradizione vivente del vecchio adagio latino: carmina non dant panem! A lui un volumetto di poesie, premiato nel 1898 col primo premio del giornale l'Academy, ha dato finora venticinquemila lire all'anno! Senza dire della fama. Marpessa – un breve poemetto romantico – ebbe dieci edizioni in Inghilterra e in America ed è diventato popolarissimo.
  • Non vi è nulla di più capriccioso a questo mondo del successo letterario. Il Phillips è certamente un poeta – armonioso, pieno, grazioso, amante, come il Keat[1], della frase tornita – ma la sua grande voga è inesplicabile. Comunque l'ebbe e un attore-direttore fu abbastanza accorto da sfruttarla.

Note[modifica]

  1. Keat?, prob. John Keats.

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